Rivò - Baita Cascinetta
1247 metri s.l.m.
Segnavia G5 - Distanza: 6 Km - Tempo: 2.35
Località di Partenza
Punto più Alto Dislivello in Salita Dislivello in Discesa Segnavia Lunghezza Difficoltà Tempo di Percorrenza Periodo Consigliato Acqua sul percorso |
Frazione Rivò di Coggiola (mt. 757)
Baita Cascinetta (mt. 1247) mt. 745 mt. 265 G5 6 km - EE - Ore 2.35 Aprile - Novembre Si |
|
L’itinerario inizia presso la Chiesa della frazione Rivò di Coggiola (m. 757). Per comodo sterrato si raggiungono le Cascine Gatti (m. 852 – ore 0,20), poi si scende lievemente fino ad attraversare un rio. Si torna a salire in mezzo al bosco giungendo all’imbocco del sentiero G5a che porta alle Piane di Rivò (m. 905 – ore 0,35 – tot. 0,55). Proseguendo sul G5, si arriva, dove la vegetazione si fa più rada, ad un bel poggio panoramico con vista del Santuario del Cavallero e delle anse del torrente Sessera. Si perviene quindi ai ruderi dell’Alpe Prella (m. 941 – ore 0,20 – tot. 1,15).
Qui inizia un tratto in discesa che porta al Rio Ranzola (m. 865 – ore 0,20 – tot. 1,35), che è necessario guadare (con difficoltà se il ruscello è ricco d’acqua).
Pochi metri più avanti si raggiunge il Rio Canale Secco. Qui inizia l’itinerario G5b, che guada il ruscello e sale alla Cappella Carecca (poco più in basso, i due ruscelli confluiscono generando il Rio Ardeccia).
Senza attraversare il corso d’acqua, G5 sale a destra diagonalmente restando a fianco del Canale Secco che scorre alcune decine di metri alla nostra sinistra, poi si guadagna quota con una serie di risvolti lungo il pendio cosparso di betulle. Infine, si raggiunge nuovamente il ruscello e lo si attraversa poco dopo una piccola lama. Continuando a salire, si raggiunge un crinale (bella vista sul Monte Barone e sulla baita Cascinetta). Si sale brevemente nei pressi della dorsale poi, seguendo anche dei curiosi segnavia costituiti da pezzi di plastica rossi inchiodati alle betulle, la si abbandona attraversando in piano verso destra in modo di andare a superare il Riolo Ardeccia, un piccolo affluente del Canale Secco. Una breve diagonale verso destra conduce ai ruderi dell’Alpe Canal Secco (m. 1104 – ore 0,30 – tot. 2,05). Raggiunti i resti più a monte, il sentiero, qui molto disagevole e ridotto ormai a traccia, supera una dorsale e prosegue a mezza costa verso il fondo del vallone drenato dal Canale Secco. A tratti la via è completamente scomparsa, ma numerosi segnavia conducono ad attraversare il torrente. Si effettua poi un lungo mezza costa passando un centinaio di metri al di sotto della baita Cascinetta poi, effettuato un ampio tornante in una zona completamente invasa dalle felci, si inverte il senso di marcia e si effettua un’ultima diagonale ascendente verso sinistra. Ormai in vista delle costruzioni, a poche decine di metri da esse, si giunge al bivio con l’itinerario G1, proveniente dalle Piane di Rivò (m. 1237 ore 0.30 – tot. 2,35) e, in breve, alla Baita Cascinetta del G.S. Genzianella, ricovero sempre aperto.
Note: nelle cartine e nelle pubblicazioni antecedenti il 2012 il tratto del G5 tra il bivio con G5a e il bivio con G5b era parte del non più esistente G10 (Sentiero della Dafne), che collegava le Piane di Rivò alla Cappella Carecca, scendeva poi, per sterrato, al Piancone e terminava al Ponte della Babbiera. La dafne (Daphne cneorum) è un profumatissimo suffrutice dai piccoli fiori raccolti in mazzetti, che fioriscono in primavera, presente nella zona tra Noveis e il Monte Barone.
La presenza di erba alta e felci può rendere difficoltoso il percorso.
Qui inizia un tratto in discesa che porta al Rio Ranzola (m. 865 – ore 0,20 – tot. 1,35), che è necessario guadare (con difficoltà se il ruscello è ricco d’acqua).
Pochi metri più avanti si raggiunge il Rio Canale Secco. Qui inizia l’itinerario G5b, che guada il ruscello e sale alla Cappella Carecca (poco più in basso, i due ruscelli confluiscono generando il Rio Ardeccia).
Senza attraversare il corso d’acqua, G5 sale a destra diagonalmente restando a fianco del Canale Secco che scorre alcune decine di metri alla nostra sinistra, poi si guadagna quota con una serie di risvolti lungo il pendio cosparso di betulle. Infine, si raggiunge nuovamente il ruscello e lo si attraversa poco dopo una piccola lama. Continuando a salire, si raggiunge un crinale (bella vista sul Monte Barone e sulla baita Cascinetta). Si sale brevemente nei pressi della dorsale poi, seguendo anche dei curiosi segnavia costituiti da pezzi di plastica rossi inchiodati alle betulle, la si abbandona attraversando in piano verso destra in modo di andare a superare il Riolo Ardeccia, un piccolo affluente del Canale Secco. Una breve diagonale verso destra conduce ai ruderi dell’Alpe Canal Secco (m. 1104 – ore 0,30 – tot. 2,05). Raggiunti i resti più a monte, il sentiero, qui molto disagevole e ridotto ormai a traccia, supera una dorsale e prosegue a mezza costa verso il fondo del vallone drenato dal Canale Secco. A tratti la via è completamente scomparsa, ma numerosi segnavia conducono ad attraversare il torrente. Si effettua poi un lungo mezza costa passando un centinaio di metri al di sotto della baita Cascinetta poi, effettuato un ampio tornante in una zona completamente invasa dalle felci, si inverte il senso di marcia e si effettua un’ultima diagonale ascendente verso sinistra. Ormai in vista delle costruzioni, a poche decine di metri da esse, si giunge al bivio con l’itinerario G1, proveniente dalle Piane di Rivò (m. 1237 ore 0.30 – tot. 2,35) e, in breve, alla Baita Cascinetta del G.S. Genzianella, ricovero sempre aperto.
Note: nelle cartine e nelle pubblicazioni antecedenti il 2012 il tratto del G5 tra il bivio con G5a e il bivio con G5b era parte del non più esistente G10 (Sentiero della Dafne), che collegava le Piane di Rivò alla Cappella Carecca, scendeva poi, per sterrato, al Piancone e terminava al Ponte della Babbiera. La dafne (Daphne cneorum) è un profumatissimo suffrutice dai piccoli fiori raccolti in mazzetti, che fioriscono in primavera, presente nella zona tra Noveis e il Monte Barone.
La presenza di erba alta e felci può rendere difficoltoso il percorso.
La Sezione non si assume alcuna responsabilità di eventuali errori negli itinerari presenti su questo sito.