Coggiola - Cappella Carecca - Bivio G1 / G3
1427 metri s.l.m.
Segnavia G3 - Distanza: 8,7 Km - Tempo: 3.45
Località di Partenza
Punto più Alto Dislivello in Salita Dislivello in Discesa Segnavia Lunghezza Difficoltà Tempo di Percorrenza Periodo Consigliato Acqua sul percorso |
Località Zuccaro di Coggiola (m. 503)
Bivio sentieri G1-G3 (m. 1427) mt. 1119 mt. 195 G3 km. 8.7 - E - fino al Santuario del Cavallero, poi EE Ore 3.45 Aprile - Novembre Si |
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Da Coggiola località Zuccaro (m. 503), presso il piazzale antistante il parco giochi affacciato sul torrente Sessera, si imbocca il percorso comune sia a “Le Valli della Fede” (fino al Santuario del Cavallero) che a quello didattico della Comunità Montana Valle Sessera. Cento metri più avanti si nota il segnavia G3, comune ai precedenti e che, dal Santuario del Cavallero, sarà l’unico riferimento per la nostra escursione.
L’itinerario G3 si stacca dal sentiero G6 (parte della Grande Traversata Biellese), che collega Coggiola e Castagnea.
La strada, dapprima asfaltata, diventa presto un’ampia mulattiera che rimane all’inizio alta sul torrente e poi scende fino al livello delle acque, raggiungendo il caratteristico ponte sospeso, senza attraversarlo. Inizia qui il ripido tratto finale che in pochi minuti, passando sotto il caratteristico arco con la scritta “O BEATA SOLITUDO O SOLA BEATITUDO”, porta al Santuario del Cavallero (m. 551 – ore 0,30), sulla sponda del Rio Cavallero. La Chiesa è immersa tra boschi di castagni e si affaccia su di una piazza che, come recita un detto locale, è “una piazza che fa da ponte, ed un ponte che fa da piazza”.
Il Santuario ebbe origine dall’apparizione della Madonna ad una pastorella sordomuta, Antonia Angelino detta Toniola, avvenuta nel 1678, che miracolosamente riebbe la parola e l’udito.
Per proseguire, si passa sotto una volta del fabbricato e si continua in direzione nord-ovest. Si guada un rio nei pressi della centrale elettrica e si sale fino alla presa della condotta forzata. Subito dopo il sentiero sale a destra in sensibile dislivello e, dopo traversi tra boschi di castagni con vista sul torrente Sessera, si entra nel vallone del Rio Ardeccia fino ad attraversarlo su un ponte (m. 627 – ore 0,30 – tot. 1,00). Si sale poi gradatamente, sempre tra radure e bosco di ceduo, fino al diroccato Alpe Salei (m. 764 – ore 0,35 – tot. 1,35), situato ai piedi di grandi roccioni.
Il sentiero prosegue poi tra noccioleti e vecchi castagni con ampie svolte fino ad arrivare alla ridente e panoramica Cappella di Carecca (m. 1016 – ore 0,45 – tot. 2,20). Il luogo romito, ma con ampia vista sulla Valsessera, ci invita ad una breve sosta.
Ignorando lo sterrato a destra, segnalato G5b, che scende verso le Piane di Rivò, si imbocca lo sterrato a sinistra, percorrendolo fino al successivo bivio (m. 993 – ore 0,10 – tot. 2,30). A sinistra lo sterrato continua come G21, scendendo al Piancone. L’itinerario G3 prosegue invece a destra per un centinaio di metri, imboccando poi il sentiero che sale a destra (la strada sterrata, contrassegnata G21, porta all’Alpe Rattarone) e percorrendo in decisa salita un bosco di rade betulle e quindi, più in piano, un bosco più fitto, fino a raggiungere i ruderi dell’Alpe Campetti (m. 1264 – ore 0,45 – tot. 3,15).
Prestando ora massima attenzione ai segnali, si prosegue in moderata salita nel bosco fino ad uscirne e, dopo una decisa svolta a destra, si perviene al bivio con il sentiero G1 (m. 1427 – ore 0,30 – tot. 3,45), che proviene dalla Baita Bivacco Cascinetta del G.S. Genzianella e porta all’Alpe Navagli e poi alla Bocchetta di Nasercio o di Valè.
Nota: dopo il Santuario del Cavallero la presenza di erba alta e felci può rendere difficoltoso il percorso.
L’itinerario G3 si stacca dal sentiero G6 (parte della Grande Traversata Biellese), che collega Coggiola e Castagnea.
La strada, dapprima asfaltata, diventa presto un’ampia mulattiera che rimane all’inizio alta sul torrente e poi scende fino al livello delle acque, raggiungendo il caratteristico ponte sospeso, senza attraversarlo. Inizia qui il ripido tratto finale che in pochi minuti, passando sotto il caratteristico arco con la scritta “O BEATA SOLITUDO O SOLA BEATITUDO”, porta al Santuario del Cavallero (m. 551 – ore 0,30), sulla sponda del Rio Cavallero. La Chiesa è immersa tra boschi di castagni e si affaccia su di una piazza che, come recita un detto locale, è “una piazza che fa da ponte, ed un ponte che fa da piazza”.
Il Santuario ebbe origine dall’apparizione della Madonna ad una pastorella sordomuta, Antonia Angelino detta Toniola, avvenuta nel 1678, che miracolosamente riebbe la parola e l’udito.
Per proseguire, si passa sotto una volta del fabbricato e si continua in direzione nord-ovest. Si guada un rio nei pressi della centrale elettrica e si sale fino alla presa della condotta forzata. Subito dopo il sentiero sale a destra in sensibile dislivello e, dopo traversi tra boschi di castagni con vista sul torrente Sessera, si entra nel vallone del Rio Ardeccia fino ad attraversarlo su un ponte (m. 627 – ore 0,30 – tot. 1,00). Si sale poi gradatamente, sempre tra radure e bosco di ceduo, fino al diroccato Alpe Salei (m. 764 – ore 0,35 – tot. 1,35), situato ai piedi di grandi roccioni.
Il sentiero prosegue poi tra noccioleti e vecchi castagni con ampie svolte fino ad arrivare alla ridente e panoramica Cappella di Carecca (m. 1016 – ore 0,45 – tot. 2,20). Il luogo romito, ma con ampia vista sulla Valsessera, ci invita ad una breve sosta.
Ignorando lo sterrato a destra, segnalato G5b, che scende verso le Piane di Rivò, si imbocca lo sterrato a sinistra, percorrendolo fino al successivo bivio (m. 993 – ore 0,10 – tot. 2,30). A sinistra lo sterrato continua come G21, scendendo al Piancone. L’itinerario G3 prosegue invece a destra per un centinaio di metri, imboccando poi il sentiero che sale a destra (la strada sterrata, contrassegnata G21, porta all’Alpe Rattarone) e percorrendo in decisa salita un bosco di rade betulle e quindi, più in piano, un bosco più fitto, fino a raggiungere i ruderi dell’Alpe Campetti (m. 1264 – ore 0,45 – tot. 3,15).
Prestando ora massima attenzione ai segnali, si prosegue in moderata salita nel bosco fino ad uscirne e, dopo una decisa svolta a destra, si perviene al bivio con il sentiero G1 (m. 1427 – ore 0,30 – tot. 3,45), che proviene dalla Baita Bivacco Cascinetta del G.S. Genzianella e porta all’Alpe Navagli e poi alla Bocchetta di Nasercio o di Valè.
Nota: dopo il Santuario del Cavallero la presenza di erba alta e felci può rendere difficoltoso il percorso.
La Sezione non si assume alcuna responsabilità di eventuali errori negli itinerari presenti su questo sito.