Centrale del Piancone - Alpe Boscosa
1052 metri s.l.m.
Segnavia G21 - Distanza: 5.5 Km - Tempo: 2.30
Località di Partenza
Punto più Alto Dislivello in Salita Dislivello in Discesa Segnavia Lunghezza Difficoltà Tempo di Percorrenza Periodo Consigliato Acqua sul percorso |
Centrale del Piancone (mt. 599)
Alpe Boscosa (mt. 1052) mt. 602 mt. 149 G21 5,5 km - E fino all'alpe Rattarone, poi EE - Ore 2.30 Tutto l'anno Si |
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L’itinerario inizia alla centrale idroelettrica del Piancone (m. 599), raggiungibile dalla frazione Castagnea di Portula su strada sterrata con percorso di circa 5.5 km., passando per il Santuario della Novareia. Qui inizia anche il sentiero G22 che porta all’Alpe Cevo.
Oltre il ponte sul torrente Sessera, si imbocca, a destra, lo sterrato a fianco dell’edificio della centrale, dall’elegante architettura. In breve, si raggiunge la sponda destra orografica del Rio Confienzo, che proprio in questo punto si immette nel Sessera. Poco più avanti, l’itinerario G22 prosegue lungo la sponda destra orografica.
Il sentiero G21 continua invece attraversando il Rio Confienzo su un’opera in pietra sopra la quale il livello dell’acqua è solitamente di pochi centimetri, altrimenti il guado risulta complicato.
Si prosegue nel versante sinistro orografico, inizialmente in moderata salita, su ampia strada sterrata, nel bosco di castagni. In seguito, l’ascesa diventa più decisa, rimontando il versante sinistro del vallone grazie ad una decina di tornanti. Uno dei tornanti è diventato impercorribile a causa di una frana, ma un percorso in salita di una cinquantina di metri nel bosco consente di superare il tratto impraticabile. Si passa nei pressi dei ruderi dell’Alpe Comesrolo (m. 824 – ore 0,35). Poco più a monte si giunge ad una sella nelle vicinanze della Cima dell’Inferno (m. 900). Qui compare, molto lontana, la Bocchetta di Valfinale. Un tratto con pendenza più moderata porta dapprima ai ruderi dell’Alpe Col Meula e poi al bivio con il sentiero G3 (m. 993 – ore 0,40 – tot. 1,15), coincidente con uno sterrato che proviene dalla Cappella Carecca. Si continua a sinistra, dove i due itinerari coincidono per un centinaio di metri.
Giunti ad un pannello informativo, G3 sale decisamente a destra nel bosco di betulle verso l’Alpe Campetti, mentre G21 prosegue sulla strada sterrata in leggera discesa per circa 300 metri, fino ad uno spiazzo dove la strada termina e si trasforma in sentiero. Seguendolo per circa 200 metri, si raggiunge l’Alpe Rattarone (m. 946 – ore 0,15 – tot. 1,30), struttura gestita dall’Associazione Pescatori di Coggiola e Portula (locali aperti e fontana).
Il sentiero prosegue entrando decisamente nel vallone del Rio Confienzo, mantenendosi ad un centinaio di metri di altezza sul corso d’acqua, con leggeri saliscendi nel bosco di faggi e noccioli, con percorso a volte disagevole. In alcuni tratti più aperti, in estate la traccia è invasa dalle felci. Qui si aprono scorci sulla Cima di Foggia e sulla cresta verso la Cima della Mora e la Cima di Bors. Si passa a monte dei non visibili ruderi dell’Alpe Tosghei (m. 941 – ore 0,20 – tot. 1,50), poi si raggiunge il ristrutturato Alpe Ruscai (m. 1037 – ore 0,25 – tot. 2,15).
Si continua, in lieve pendenza, avvicinandosi all’alveo del torrente, e, infine, una breve discesa conduce ai ruderi dell’Alpe Boscosa (m. 1034 – ore 0,10 – tot. 2,25).
Proseguendo per poche decine di metri nel prato, pochi metri sopra il Rio Confienzo, si arriva al Canale Malanotte (m. 1052 – ore 0,05 – tot. 2,30), che scende dalle pendici del Monte Barone, poco prima della sua confluenza nel Rio Confienzo.
Di fronte all’Alpe Boscosa, nel versante destro del Rio Confienzo, appare, tra la vegetazione, l’Alpe Pian dell’Oca.
L’itinerario segnalato G21 termina qui. Per tracce, generalmente poco evidenti, è possibile proseguire nel vallone del Rio Confienzo fino ad arrivare, dopo altre due ore di cammino, alla Bocchetta di Valfinale.
Nota: dopo l’Alpe Rattarone la presenza di erba alta e felci può rendere difficoltoso il percorso.
Oltre il ponte sul torrente Sessera, si imbocca, a destra, lo sterrato a fianco dell’edificio della centrale, dall’elegante architettura. In breve, si raggiunge la sponda destra orografica del Rio Confienzo, che proprio in questo punto si immette nel Sessera. Poco più avanti, l’itinerario G22 prosegue lungo la sponda destra orografica.
Il sentiero G21 continua invece attraversando il Rio Confienzo su un’opera in pietra sopra la quale il livello dell’acqua è solitamente di pochi centimetri, altrimenti il guado risulta complicato.
Si prosegue nel versante sinistro orografico, inizialmente in moderata salita, su ampia strada sterrata, nel bosco di castagni. In seguito, l’ascesa diventa più decisa, rimontando il versante sinistro del vallone grazie ad una decina di tornanti. Uno dei tornanti è diventato impercorribile a causa di una frana, ma un percorso in salita di una cinquantina di metri nel bosco consente di superare il tratto impraticabile. Si passa nei pressi dei ruderi dell’Alpe Comesrolo (m. 824 – ore 0,35). Poco più a monte si giunge ad una sella nelle vicinanze della Cima dell’Inferno (m. 900). Qui compare, molto lontana, la Bocchetta di Valfinale. Un tratto con pendenza più moderata porta dapprima ai ruderi dell’Alpe Col Meula e poi al bivio con il sentiero G3 (m. 993 – ore 0,40 – tot. 1,15), coincidente con uno sterrato che proviene dalla Cappella Carecca. Si continua a sinistra, dove i due itinerari coincidono per un centinaio di metri.
Giunti ad un pannello informativo, G3 sale decisamente a destra nel bosco di betulle verso l’Alpe Campetti, mentre G21 prosegue sulla strada sterrata in leggera discesa per circa 300 metri, fino ad uno spiazzo dove la strada termina e si trasforma in sentiero. Seguendolo per circa 200 metri, si raggiunge l’Alpe Rattarone (m. 946 – ore 0,15 – tot. 1,30), struttura gestita dall’Associazione Pescatori di Coggiola e Portula (locali aperti e fontana).
Il sentiero prosegue entrando decisamente nel vallone del Rio Confienzo, mantenendosi ad un centinaio di metri di altezza sul corso d’acqua, con leggeri saliscendi nel bosco di faggi e noccioli, con percorso a volte disagevole. In alcuni tratti più aperti, in estate la traccia è invasa dalle felci. Qui si aprono scorci sulla Cima di Foggia e sulla cresta verso la Cima della Mora e la Cima di Bors. Si passa a monte dei non visibili ruderi dell’Alpe Tosghei (m. 941 – ore 0,20 – tot. 1,50), poi si raggiunge il ristrutturato Alpe Ruscai (m. 1037 – ore 0,25 – tot. 2,15).
Si continua, in lieve pendenza, avvicinandosi all’alveo del torrente, e, infine, una breve discesa conduce ai ruderi dell’Alpe Boscosa (m. 1034 – ore 0,10 – tot. 2,25).
Proseguendo per poche decine di metri nel prato, pochi metri sopra il Rio Confienzo, si arriva al Canale Malanotte (m. 1052 – ore 0,05 – tot. 2,30), che scende dalle pendici del Monte Barone, poco prima della sua confluenza nel Rio Confienzo.
Di fronte all’Alpe Boscosa, nel versante destro del Rio Confienzo, appare, tra la vegetazione, l’Alpe Pian dell’Oca.
L’itinerario segnalato G21 termina qui. Per tracce, generalmente poco evidenti, è possibile proseguire nel vallone del Rio Confienzo fino ad arrivare, dopo altre due ore di cammino, alla Bocchetta di Valfinale.
Nota: dopo l’Alpe Rattarone la presenza di erba alta e felci può rendere difficoltoso il percorso.
La Sezione non si assume alcuna responsabilità di eventuali errori negli itinerari presenti su questo sito.