Bivio G5 / G5b - Cappella Carecca
1016 metri s.l.m.
Segnavia G5b - Distanza: 1,4 Km - Tempo: 0.40
Località di Partenza
Punto più Alto Dislivello in Salita Dislivello in Discesa Segnavia Lunghezza Difficoltà Tempo di Percorrenza Periodo Consigliato Acqua sul percorso |
Bivio G5/G5b presso il Rio Canale Secco (m. 865)
Cappella Carecca (m. 1016) m. 204 m. 52 G5b 1,4 km - EE - Ore 0.40 Aprile - Novembre Si |
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E’ il collegamento tra l’itinerario G5 (Frazione Rivò di Coggiola – Baita Cascinetta) e l’itinerario G3 (Frazione Zuccaro di Coggiola – Bivio con G1).
Il sentiero si stacca dal G5 quando questo raggiunge il Rio Canale Secco e sale a destra (m. 865).
Si imbocca invece G5b attraversando il Canale Secco (con difficoltà se ricco d’acqua) e continuando a mezza costa sull’opposta sponda a moderata pendenza. In breve si perviene ai ruderi dell’Alpe Buscaglia (m. 889 – ore 0,05).
Pochi metri prima dei resti degli edifici, si sale ripidamente a destra su una traccia alquanto disagevole. Si passa a monte di una parete e si effettuano alcuni tornanti che precedono l’attraversamento di una zona prevalentemente rocciosa in corrispondenza della quale si amplia notevolmente il panorama alle nostre spalle. Finalmente, su pendenza meno sostenuta e su sentiero più evidente si attraversa una pietraia, poi si guada un primo rio e, poco dopo, un secondo sovente asciutto.
Ancora per poco a moderata pendenza e poi, appena prima di un costone roccioso, si scende a sinistra direttamente per una decina di metri. Dopo un breve tratto orizzontale si perviene ad uno sterrato, invaso dalla vegetazione, e, in leggera salita per circa 200 metri, si raggiunge lo spiazzo panoramico (ampia vista sulla Valsessera), incrocio con l’itinerario G3, dove è posta la piccola Cappella Carecca (m. 1016 – ore 0,35 – tot. 0,40). Sulla facciata, su di una tavola di legno, una scritta: “FA CHE IL NOSTRO PIE’ POSI SICURO”.
Note: nelle cartine e nelle pubblicazioni antecedenti il 2012 il G5b era parte del non più esistente G10 (Sentiero della Dafne), che collegava le Piane di Rivò alla Cappella Carecca, scendeva poi, per sterrato, al Piancone e terminava al Ponte della Babbiera. La dafne (Daphne cneorum) è un profumatissimo suffrutice dai piccoli fiori raccolti in mazzetti, che fioriscono in primavera, presente nella zona tra Noveis e il Monte Barone.
La presenza di erba alta e felci può rendere difficoltoso il percorso.
Il sentiero si stacca dal G5 quando questo raggiunge il Rio Canale Secco e sale a destra (m. 865).
Si imbocca invece G5b attraversando il Canale Secco (con difficoltà se ricco d’acqua) e continuando a mezza costa sull’opposta sponda a moderata pendenza. In breve si perviene ai ruderi dell’Alpe Buscaglia (m. 889 – ore 0,05).
Pochi metri prima dei resti degli edifici, si sale ripidamente a destra su una traccia alquanto disagevole. Si passa a monte di una parete e si effettuano alcuni tornanti che precedono l’attraversamento di una zona prevalentemente rocciosa in corrispondenza della quale si amplia notevolmente il panorama alle nostre spalle. Finalmente, su pendenza meno sostenuta e su sentiero più evidente si attraversa una pietraia, poi si guada un primo rio e, poco dopo, un secondo sovente asciutto.
Ancora per poco a moderata pendenza e poi, appena prima di un costone roccioso, si scende a sinistra direttamente per una decina di metri. Dopo un breve tratto orizzontale si perviene ad uno sterrato, invaso dalla vegetazione, e, in leggera salita per circa 200 metri, si raggiunge lo spiazzo panoramico (ampia vista sulla Valsessera), incrocio con l’itinerario G3, dove è posta la piccola Cappella Carecca (m. 1016 – ore 0,35 – tot. 0,40). Sulla facciata, su di una tavola di legno, una scritta: “FA CHE IL NOSTRO PIE’ POSI SICURO”.
Note: nelle cartine e nelle pubblicazioni antecedenti il 2012 il G5b era parte del non più esistente G10 (Sentiero della Dafne), che collegava le Piane di Rivò alla Cappella Carecca, scendeva poi, per sterrato, al Piancone e terminava al Ponte della Babbiera. La dafne (Daphne cneorum) è un profumatissimo suffrutice dai piccoli fiori raccolti in mazzetti, che fioriscono in primavera, presente nella zona tra Noveis e il Monte Barone.
La presenza di erba alta e felci può rendere difficoltoso il percorso.
La Sezione non si assume alcuna responsabilità di eventuali errori negli itinerari presenti su questo sito.