Centrale del Piancone - Alpe Cevo
905 metri s.l.m.
Segnavia G22 - Distanza: 2.4 Km - Tempo: 1.15
Località di Partenza
Punto più Alto Dislivello in Salita Dislivello in Discesa Segnavia Lunghezza Difficoltà Tempo di Percorrenza Periodo Consigliato Acqua sul percorso |
Centrale del Piancone (mt. 599)
Alpe Cevo (mt. 905) mt. 384 mt. 78 G22 2,4 km - EE - Ore 1.15 Tutto l'anno Si |
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L’itinerario inizia alla centrale idroelettrica del Piancone (m. 599), raggiungibile dalla frazione Castagnea di Portula su strada sterrata con percorso di circa 5.5 km., passando per il Santuario della Novareia. Qui inizia anche il sentiero G21 che porta alle Alpi Rattarone e Boscosa nella valle del Rio Confienzo.
Oltre il ponte sul torrente Sessera, si imbocca, a destra, lo sterrato a fianco dell’edificio della centrale, dall’elegante architettura. In breve, si raggiunge la sponda destra orografica del Rio Confienzo, che proprio in questo punto si immette nel Sessera. Poco più avanti, l’itinerario G21 prosegue a destra attraversando il corso d’acqua grazie ad un guado in pietra.
Il sentiero G22 continua invece risalendo la sponda destra orografica, entrando nel bosco nel vallone del Rio Confienzo. Per circa 700 metri si mantiene poco più in alto del ruscello, in leggera salita, tra vegetazione a tratti invadente, fino ad arrivare a una rustica “area picnic”. Si sale poi più decisamente per un tratto di circa 300 metri, continuando quindi con ascesa più moderata, alternata a saliscendi, in ambiente selvaggio nel bosco di castagni, noccioli e betulle. In alcuni tratti è necessario procedere con attenzione, dato che il sentiero percorre ripidi pendii.
In corrispondenza di una frana staccatasi nel 2016, una variante poco a monte consente di evitare il passaggio più pericoloso. Poco dopo il guado di un piccolo rio, si entra nel vallone del Canale Cevo che si guada (m. 822 – ore 1,05), iniziando poi la ripida ascesa finale verso la cresta tra i valloni del Canale Cevo e del Rio Valmala, dove si trovano i ruderi dell’Alpe Cevo. In corrispondenza di una “cantina” con volta in pietra, il sentiero scompare, ma i segnali sugli alberi consentono di raggiungere rapidamente la meta (m. 905 – ore 0,10 – tot. 1,15).
L’Alpe Cevo è nota per la presenza di un castagno secolare, di 8 metri di circonferenza di base, sopravvissuto ad eventi difficili (compreso un incendio nel 2015), come dimostra l’aspetto attuale, essendo praticamente privo del tronco principale.
Oltre il ponte sul torrente Sessera, si imbocca, a destra, lo sterrato a fianco dell’edificio della centrale, dall’elegante architettura. In breve, si raggiunge la sponda destra orografica del Rio Confienzo, che proprio in questo punto si immette nel Sessera. Poco più avanti, l’itinerario G21 prosegue a destra attraversando il corso d’acqua grazie ad un guado in pietra.
Il sentiero G22 continua invece risalendo la sponda destra orografica, entrando nel bosco nel vallone del Rio Confienzo. Per circa 700 metri si mantiene poco più in alto del ruscello, in leggera salita, tra vegetazione a tratti invadente, fino ad arrivare a una rustica “area picnic”. Si sale poi più decisamente per un tratto di circa 300 metri, continuando quindi con ascesa più moderata, alternata a saliscendi, in ambiente selvaggio nel bosco di castagni, noccioli e betulle. In alcuni tratti è necessario procedere con attenzione, dato che il sentiero percorre ripidi pendii.
In corrispondenza di una frana staccatasi nel 2016, una variante poco a monte consente di evitare il passaggio più pericoloso. Poco dopo il guado di un piccolo rio, si entra nel vallone del Canale Cevo che si guada (m. 822 – ore 1,05), iniziando poi la ripida ascesa finale verso la cresta tra i valloni del Canale Cevo e del Rio Valmala, dove si trovano i ruderi dell’Alpe Cevo. In corrispondenza di una “cantina” con volta in pietra, il sentiero scompare, ma i segnali sugli alberi consentono di raggiungere rapidamente la meta (m. 905 – ore 0,10 – tot. 1,15).
L’Alpe Cevo è nota per la presenza di un castagno secolare, di 8 metri di circonferenza di base, sopravvissuto ad eventi difficili (compreso un incendio nel 2015), come dimostra l’aspetto attuale, essendo praticamente privo del tronco principale.
La Sezione non si assume alcuna responsabilità di eventuali errori negli itinerari presenti su questo sito.